bonus mobili

Bonus mobili: cosa va in detrazione

Riprendiamo e facciamo chiarezza su un argomento di cui si è sentito molto parlare in questi mesi: il Bonus Mobili, che in realtà comprende non solo le spese per l’acquisto di arredi, ma anche l’acquisto degli elettrodomestici. È il caso dunque di fare alcune precisazioni sulle possibili detrazioni, visto che dal momento della sua introduzione con il D.L. n. 63/2013 (decreto cosiddetto “Decreto Energia”) a oggi, si sono susseguiti chiarimenti e cambiamenti.

Innazitutto, vediamo quali spese sono interessate dalla detrazione Bonus Mobili. Con la voce “mobili” si intendono letti, armadi, cassettiere, comodini, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, divani, poltrone, credenze, materassi e apparecchi di illuminazione. Sono esclusi quindi porte, pavimentazioni (anche il parquet), tende e tendaggi e tutti i complementi di arredo. Con la voce “elettrodomestici” parliamo invece di frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento: i grandi elettrodomestici. Inoltre, bisogna fare attenzione: gli elettrodomestici devono avere la caratteristica di essere di classe energetica non inferiore alla “A+”, con un’eccezione per i forni che possono essere di classe “A”.

Sia per i mobili, sia per gli elettrodomestici, la detrazione Bonus Mobili è possibile esclusivamente se si tratta di acquisto di beni nuovi.

Il periodo di riferimento entro il quale le spese sostenute sono considerate oggetto del beneficio va dal 6 giugno 2015 al 31 dicembre 2016.

Nella prima stesura il bonus mobili era valido per le spese effettuate solo fino al 31 dicembre 2015, ma successivamente la Legge Finanziaria 2015 ha prorogato il termine fino al 31 dicembre 2016.

L’importo massimo di spesa concesso ai fini del calcolo della detrazione (che ricordiamo è del 50%) ammonta ad 10.000 euro. Alla spesa concorrono anche i costi di trasporto e montaggio dei beni.

Pertanto la detrazione IRPEF massima, fruibile in dichiarazione dei redditi, risulta essere di 5.000 euro riparabile in 10 rate annuali di pari importo, suddivisa tra gli aventi diritto (coloro che hanno sostenuto la spesa). Questo limite va riferito al totale fruibile per singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze oppure per parte comune condominiale.

Importantissimo ricordare che le spese oggetto del bonus mobili devono sussistere in forza di un intervento di recupero del patrimonio edilizio ed essere destinate all’arredo dell’unità immobiliare oggetto di ristrutturazioni, sia che si tratti di singola unità immobiliare residenziale, sia di parti comuni di edifici, pur che residenziali.

bonus mobili

Vi sono alcune clausole cui vale la pena di fare attenzione:

  • É necessario

    Che la data di inizio dei lavori di ristrutturazione sia precedente a quella di acquisto dei mobili ed elettrodomestici. La data deve essere dimostrata attraverso la documentazione di abilitazioni amministrative o della ASL; per la comunicazione preventiva, se obbligatoria e nel caso non fosse necessaria per la tipologia dei lavori stessi, è sufficiente redigere una dichiarazione sostitutiva di atto notorio;

  • Non ha importanza

    Che il pagamento dell’acquisto dei beni sia eseguito prima o dopo rispetto a quello per le ristrutturazioni;

  • Non è necessario

    Che i mobili e gli elettrodomestici siano da collocare nelle stesse stanze ristrutturate;

  • Il contribuente che parteciperà

    Per la quota di sua competenza a spese di ristrutturazione condominiale non avrà diritto al bonus in caso di acquisto di mobili ed elettrodomestici.

bonus mobili

Dettagli da conoscere per non sbagliare

Le regole Bonus Mobili da seguire per i pagamenti sono le stesse delle spese di ristrutturazione, con la sola eccezione che i mobili e gli elettrodomestici possono essere pagati anche con carte di credito o carte di debito.

  • Gli interventi di ristrutturazione devono essere di: manutenzione straordinaria (ordinaria solo per le parti comuni condominiali); restauro e risanamento conservativo; ristrutturazione, ricostruzione o ripristino di immobili danneggiati da eventi calamitosi; acquisto di abitazioni in fabbricati compieta-mente ristrutturati.
  • Non sono ammesse altre tipologie di spesa, come, per esempio, le opere di contenimento acustico, risparmio energetico (a meno che non siano classificabili anche come spese di ristrutturazione), misure di prevenzione di atti illeciti e infortuni domestici, realizzazione di box pertinenziali, eliminazione di barriere architettoniche, cablatura edifici.
  • La modalità di pagamento ammessa è il bonifico con indicazione della causale (quella dei lavori di ristrutturazione), del codice fiscale di chi usufruisce della detrazione, della partita IVA o codice fiscale del fornitore. È ammesso anche l’acquisto con carta di credito o carta di debito; non sono ammessi assegni bancari e contanti.
  • La documentazione da conservare per il Bonus Mobili: fattura di acquisto; ricevuta del bonifico; ricevuta della transazione; documentazione di addebito sul conto corrente.