Termosifoni: guida alla sostituzione
Quando si è alle prese con la ristrutturazione di un appartamento, una delle domande fondamentali è: mantenere o rinnovare i termosifoni esistenti? Prima di decidere, è meglio chiarirsi le idee. I radiatori moderni hanno una resa termica simile a quella dei termosifoni tradizionali in ghisa, ma rispetto a questi si adattano più facilmente agli ambienti e consentono di risparmiare energia. Un vantaggio questo dovuto ai materiali – acciaio e alluminio – in cui sono stati realizzati, provvisti di un’ampia superficie radiante che trasmette più calore in tempi brevissimi.

Se, dunque, si decide che vale la pena cambiare i termosifoni, è bene valutare con attenzione i lavori che la sostituzione implica, dalle predisposizioni necessarie per l’allacciamento all’adeguamento delle tubature se i radiatori vengono spostati. Si consiglia di affidarsi a un termotecnico abilitato, in grado di verificare la compatibilità del nuovo sistema con la configurazione idraulica dell’impianto, calcolare la resa termica (facendo anche riferimento alla normativa En442) e valutare se l’impianto è ad alto oppure a basso contenuto d’acqua. Il suo aiuto è fondamentale anche nella scelta del nuovo modello.
Innanzitutto ci si deve procurare il calcolo termico relativo all’abitazione o della stanza da riscaldare e calcolare le giuste dimensioni dei termosifoni, verificando la potenza di ogni elemento sulla scheda tecnica. I termosifoni emanano il calore attraverso acqua calda prodotta dall’impianto a caldaia; il liquido arriva alle unità abitative attraverso una rete distributiva in colonna e, a ogni piano, raggiunge un circuito orizzontale (a collettore oppure monotubo), che si dirama nelle strutture murarie per collegarsi direttamente a ciascun calorifero.

Se si decide di sostituire i termosifoni, è bene adottare un nuovo modello con dimensioni e interasse idraulico (la distanza tra ingresso e uscita dell’acqua) uguali a quelli del precedente: in questo modo si limitano i lavori al solo fissaggio. Di solito,il nuovo elemento è dotato di componenti per eseguire l’allaccio, cioè mensola per fissaggio, tappi e valvolina di sfiato. Si deve pulire la rete di distribuzione prima di effettuare la sostituzione.
Nel caso che si voglia modificare l’ubicazione di uno o più termosifoni è bene tenere a mente alcuni punti: oggi è possibile posizionare il radiatore ovunque, sempre se si effettua una ristrutturazione che preveda serramenti a taglio termico e isolamento delle superfici. In questo modo si superano le limitazioni del passato, quando i termosifoni dovevano essere inseriti per forza nei punti di maggiore dispersione termica (vani sottofinestra) per ridurre le correnti fredde in prossimità del pavimento.
Per trasportare i termosifoni lungo il muro o installarli nella parte opposta del locale l’intervento messo a punto riguarda il circuito termoidraulico. Tecnicamente si può fare, anche se ciò comporta lavori e costi tipici di un intervento invasivo perché bisogna modificare il percorso delle condutture.
In caso di distanze minime, le condutture possono prolungarsi lungo la parete a una quota vicina al pavimento. Se sono lontane dal punto originale, invece, bisogna ridefinire il layout dell’impianto sollevando il pavimento.
Detto questo, i termosifoni vanno installati in modo tale che i raccordi e i dispositivi di regolazione siano accessibili. Bisogna quindi mantenere una distanza di almeno 10 cm con gli elementi ai lati, 15 cm da terra e 2-5 cm dalla parete. Infine, già durante il collaudo dei nuovi termosifoni è necessario espellere l’aria.

Come calcolare la potenza necessaria
Per calcolare la potenza necessaria per riscaldare una stanza la formula è:
Volume x Coefficiente termico = Kcal/h essenziali
In pratica bisogna moltiplicare il volume della stanza (metri cubi totali) per il coefficiente di potenza necessaria per metro cubo: questo valore cambia in base alla posizione geografica e oscilla tra 30 e 40 Kcal/h*mc. Ad esempio, per riscaldare una stanza larga 3 metri, alta 3 e lunga 4, se il coefficiente è di 32 kcal/ h*mc, bisogna moltiplicare
3x4x3x32Kcal/ h*mc = 1152kcal/h
Per conoscere il numero di elementi radianti bisogna dividere il risultato per il valore della resa termica che si trova sulla scheda tecnica dei termosifoni. Se ad esempio è 192Kcal/h, si fa l’operazione1
152Kcal/h/192Kcal/h = 6 elementi
Caratteristiche | In ghisa
| In alluminio
| In acciaio
|
---|---|---|---|
Pro | Continuano a scaldare anche quando la caldaia è stata spenta. | Rispondono in modo immediato allo spagnimento e all’accensione della caldaia, quindi si raffreddano e si scaldano quasi subito. Sono consigliati nelle case in cui si abita per brevi periodi o situate in zone molto fredde;
Peso minimo; Hanno un’ampia gamma di modelli. | Peso contenuto;
Offrono un’ampia gamma di prodotti tra i quali scegliere; Sono veri e propri complementi d’arredo e si possono installare in qualsiasi angolo dell’abitazione. |
Contro | Sono molto pesanti, quindi il trasporto e l’installazione risultano problematici;
Non consentono un riscaldamento perfettamente temporizzato perchè non si riscaldano e non si raffreddano immediatamente, con il rischio di perdere il calore prodotto; Non sono molto eleganti e risultano difficili da pulire; Necessitano di manutenzione a causa dell’alto contenuto di ferro che spesso comporta la formazione di punti di ruggine. | Prezzi decisamente elevati | Non consentono un riscaldamento temporizzato;
Sono i termosifoni che costano di più. |
Eleganza | No | Sì | Sì |
Varietà di modelli | Pochi | Molti | Molti |
Economicità | Sì | Sì | No |
Pulizia | Difficile | Facile | Facile |
Superficie radiante | Media | Alta | Alta |
Riscaldamento | Lento | Rapido | Medio |
Raffreddamento | Lento | Rapido | Medio |
Ingombro | Maggiore | Medio | Minore |
Resistenza | Media | Bassa | Alta |
Prezzo | Medio | Alto | Alto |
Peso | Pesante | Leggero | Pesante |